#Duspicci sul circo della 35esima giornata

Federico Castiglioni
6 min readApr 30, 2018

#duspicci che non si scansano, cosa inspiegabile per cultori del calcio che si lamentano delle partite da 0–0 del Chievo di fine campionato, ma quando c’è una sfida scudetto che li riguarda come spettatori impotenti hanno per modello l’OH NOOOOOOO degli Irriducibili.

  • intanto, faccio i complimenti alla mia squadra, e non sono tanti a poterselo permettetere. Vinciamo coriacei e compatti contro un avversario di gran lunga superiore, che ci ha aiutato con un rosso molto ingenuo nei primi minuti di gioco. Bravo Cholito Simeone, ce ne hai fatte tirare troppe questa stagione ma se giochi così ti si vol bene (e sappiamo che continua l’effetto taumaturgico di Re Bati, da quando ti ha toccato voli)
  • classifica? c’interessa relativamente, per le partite che abbiamo sbagliato durante l’anno non dovremmo esser ancora in lotta per l’EL, se chi ci sta davanti fa ride i polli non è colpa nostra. Per tanti motivi far tre turni preliminari mi preoccupa ma guardando la capitale morale si vede bene che si può far schifo sia dovendo giocare con il Craiova sia avendo i giovedì liberi. Poi il nostro futuro è tutto un mistero, personalmente mi fido assai poco della presunta voglia di far bene della proprietà ma vediamo.
  • 1° momento VAR: in Inter-Juve 2–3 il rosso di Vecino c’è. Ragazzi c’è, m’importa una sega che dice la gazzetta, il gioco maschio ecc. ecc. ecc. quello è un pestone volontario a palla ormai lontana e non dar rosso perché siamo a inizio gara è appellarsi alla sensibilità. Se la partita diventa una corrida, è perché tu arbitro hai perso la barra per tenere un puttanaio come può esser Inter-Juve. Unica postilla: potrebbe esserci un buco nella legittimità dell’intervento del VAR, come spiegato sul blog dell’ex arbitro Marelli. Comunque, dicevamo: sempre la moviola ci rende il quadro della situazione raccontandoci la trafila di ulteriori episodi, con Pjanic che meritava (almeno in un’occasione, forse persino in due) il doppio giallo, con un’espulsione che chiaramente avrebbe potuto modificare l’andamento del match per la ristabilita parità numerica. Seguono: Cuadrado già ammonito al 5' era al limite del doppio giallo per ostruzione (non fischia neanche fallo), c’era un episodio dubbio su Higuain (ma dar rigore qui implicava parecchia sensibilità) in occasione del 2–0 annullato giustamente, facendo i sofisticati manca al 92' un rosso alquanto netto a Skriniar e c’era un episodio dubbio su Matuidi in area. Avanti popolo.
  • 2° momento VAR: in quel del Franchi Koulibaly stende Simeone lanciato in porta. Contatto netto, l’arbitro fischia rigore e ammonisce il difensore senegalese. Il Var interviene e viene modificata la decisione: punizione dal limite (perché è iniziato fuori area) e rosso a Kalidou (perché è fallo da ultimo uomo). Spiace, scoccia. Ma è tutto da regolamento.
  • Angolo “tattico” Inter-Juve: a San Siro Luciano stava per fare il capolavoro della vita, poi perde l’umiltà e prova a vincerla in nove. Scherzi a parte, 85 minuti di gara perfetta di un’Inter aggressiva e fortemente sul pezzo contro una Juve che si conferma ai limiti dell’esaurimento nervoso. Poi Spalletti sbaglia i cambi tipo per la prima volta in carriera (incommentabile il circo sul cambio Santon-Icardi, poi proprio quel cambio devi fare? Proprio Icardi devi levare? Proprio Santon devi mettere, pure al netto del fatto che in panchina hai solo scarti della 1a categoria?) e “truffa” Santon in 2 minuti fa più danni della peste, seppur in collaborazione (ciao Samir). A chiudere, la sfangata del Pipita, con il relativo carro higuainista che si riempie per l’ennesima volta dopo essersi svuotato nei 90 minuti precedenti. In soldoni, i 3 punti li avrebbe meritati l’Inter, non la Juve.
  • Angolo “tattico” Fiorentina-Napoli: storia semplice, si sono cacati in mano. Fallo ingenuissimo a inizio gara e partita compromessa con 80 minuti in 10. Levare Jorghino è stato un errore (sintomo: possesso palla Napolo 49%, ho il dubbio che non accadesse dai tempi di Reja), certo aver messo una sedia come Tonelli dentro non ha aiutato. Ma la confusione del Napoli è stata palese e l’inferiorità numerica ne ha ampliato a dismisura gli effetti. La Viola non solo non rischia mai, ma gioca in scioltezza, il 3–0 è legittimo.
  • nota storica: Sarri a Firenze non ha mai vinto, nel complesso ha battuto tre volte la Fiorentina in 9 sfide tra Empoli e Napoli (4 pareggi e due vittorie viola)
  • Sui dopogara: si consiglia ai tesserati della Juventus FC il silenzio stampa fino al 2049 perché ogni volta che qualcuno va a parlare nel postpartita sta ancora sotto effetto di sostanze e fa un circo Togni (off topic: Samantha Togni sposami). Mi prendo e porto a casa il sempre bistrattato Sarri, che di fronte al carosello napoletano dei giornalisti si assume le sue responsabilità e parla di peggior prestazione dell’anno, consapevole del fatto che la vittoria era in ogni caso l’unico risultato ammissibile per il Napoli, indipendentemente dal risultato di S.Siro. Sciapò, come direbbe Tavecchio.
  • allego esempio di carosello napoletano:

“ invito il Napoli ad andare contro le regole e ad apporre sulle maglie dell’anno prossimo lo scudetto(indipendentemente dall’esito del campionato)per certificare che siamo noi gli unici veri e soli campioni. D’altronde non sarebbe l’unica società d’Italia ad assegnarsi un titolo” (Carlo Alvino, telecronista Sky, tweet delle 20.29.)

Come la Juve noi siamo come la Juve.

  • Breve excursus sul perché l’accoglienza a Firenze non è stata morbida così tanto per riportare i commentatori da Milano Roma e Cosenza alla realtà: la rivalità tra Fiorentina e Napoli è storica, c’è da 40 anni. Tra i motivi della stessa una delle questioni emerse con la vendita dei biglietti della scorsa settimana, ovvero la tendenza all’esodo dei tifosi azzurri che spesso in passato sommergeva il Franchi. La ventilata possibilità di sgombero della Ferrovia per permettere l’afflusso dei partenopei non può esser stata presa bene, visti i precedenti di fine anni ’90. A rincarare la dose, il gemellaggio con il Verona (bleah) della Fiesole e i trascorsi dei napolisti con il Pisa. Per chiudere, il dettaglio che in quell’infame sera dell’aprile 2014 all’Olimpico c’eravamo anche noi in mezzo ai fuochi e non c’è un bel ricordo di quella serata, pure al di là della sconfitta per 1–3.
  • Detto questo, in campo si va per vincere e allo stadio si tifa i propri colori. Ricordo Torino-Fiorentina del 2008, decisiva per l’accesso alla Champions: i granata non mollarono un cazzo per tutta la partita e ci volle una rovesciata di Osvaldo per vincerla. Se c’è qualcuno che pensa ci sarebbe dovuto esser un altro atteggiamento, si merita i Santon, i Juan Jesus, gli André Silva e chi più ne ha più ne metta.
  • Visto che comunque abbiamo battuto il Napoli e che secondo il simpaticissimo juventino di Firenze Giacomo Carolei “ci voleva il morto”, aspettiamo con ansia il suo spontaneo tuffo in Arno con il cemento ai piedi.
  • altre amenità: Lazio e Roma vincono e si portano a +4 sull’Inter mettendo l’ipoteca sulla champions e alimentando inspiegabili deliri antigranata e antiviola, ree di aver perso contro la Lazio ma di aver tolto punti ai nerazzurri (ma serio? io proverei a chiedergli se si scansano all’ultima giornata), il Milan incredibilmente torna a vincere dopo un mese e mezzo ed evita di perdere contatto dal 6° posto e l’aggancio di Samp e Fiorentina, mentre nei bassifondi è sempre più una Royal Rumble. Il Crotone trita un Sassuolo quasi salvo, Chievo e Cagliari ne prendono 4 come i neroverdi, la Spal di mister Semplici vince corsara a Verona, Tudor esordisce alla Gattuso pareggiando a Benevento. Morale della favola: mentre il Verona deve vincere in casa del Milan per rimandare la matematica retrocessione, al momento è il Chievo ad essere terzultimo, con quattro squadre sopra nell’arco di 3 punti.
  • Ah, dimenticavo. Bentornati in A ai carciofai empolesi, sarà un piacere darvele di nuovo (automatico dopo questa il 3–0 al Castellani firmato Caputo-Donnarumma, sempre che non partano). Un saluto al capitano Manuel Pasqual, sempre affetto per te. E complimenti anche al Livorno, che torna in B grazie più al suicidio del Siena che ad altro ma per l’agonia del girone di ritorno è soddisfazione dovuta. Sempre viva il calcio viva i soviet e gli Agnelli appesi. E sempre forza Viola.

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Federico Castiglioni

Fiorentina o barbarie. Collettivo Linea Mediana. Considerazioni su @Sportellate_it